Farnese Soluzioni Immobiliari srl
Nel momento in cui ad un nostro cliente piace la proposta della nostra agenzia ci troviamo ad affrontare varie tematiche tra cui le IMPOSTE DOVUTE.
Una volta stabilito il prezzo dell’immobile bisogna considerare alcuni costi accessori di natura fiscale.
Vediamo nel dettaglio, tra le varie fasi dell’acquisto, quali sono provando a fare maggiore chiarezza.
1. LA PROPOSTA DI ACQUISTO
Chi vuole acquistare un immobile come prima cosa dovrà effettuare un atto prenegoziale che viene definito proposta di acquisto: in questo documento troveremo un importo simbolico o una parte consistente della caparra che serve per sottolineare la volontà di portare a termine la trattativa; nella maggior parte delle volte l’importo della caparra è pari ad una percentuale che oscilla tra il 10% e il 20% del corrispettivo totale.
Tale contratto preliminare va registrato presso l’Agenzia delle Entrate con il versamento di una imposta di registro pari a 200€.
2. IL PRELIMINARE DI ACQUISTO
Una volta accettata la proposta di acquisto si procede con un contratto che stabilisce la volontà di entrambe le parti di portare a termine la negoziazione; la registrazione di questa proposta comporta un contributo da recuperare in fase di stipula del contratto definitivo pari a 0,50% sulla caparra e/o il 3% sulle somme pagate come acconto prezzo.
3. LE SPESE NOTARILI PER L’ACQUISTO DELL’IMMOBILE
Le spese notarili non quantificabili genericamente poiché variano a seconda dei casi e dell’immobile, per esempio compravendita tra privati o l’acquisto direttamente dall’impresa, se prima o seconda casa, se è un immobile di lusso. Quindi abbiamo diverse casistiche a cui corrispondono precisi costi; per esempio acquisto tra privati prima casa l’imposta di registro da versare al notaio come sostituto di imposta è pari al 2% dei valori catastali del bene. Diventa il 9% dei suddetti valori nel caso di acquisto seconda casa.
Se invece si acquista direttamente dall’impresa di costruzione ci troviamo in regime di Iva e quindi come acquisto “prima casa” l’imposta equivale al 4% sul valore dichiarato mentre diventa il 10% se “seconda casa”.
Si ha l’imposta come “prima casa” solo se l’immobile appartiene alle seguenti categorie catastali: A/2 (abitazioni di tipo civile), A/3 (abitazioni di tipo economico), A/4 (abitazioni popolari), A/5 ( abitazioni ultrapopolari), A/6 (abitazioni rurali), A/7 (abitazioni in villini), A/11 (abitazioni e alloggi tipici dei luoghi). Le agevolazioni prima casa non sono ammesse per le seguenti categorie catastali A/1 (abitazioni di tipo signorile), A/8 (abitazioni in ville), A/9 (castelli e palazzi di eminenti pregi artistici e storici).
Possono essere legate all’acquisto “prima casa” e dunque pagarne l’imposta ridotta al 2% sul valore catastali una sola delle seguenti categorie: C/2 (cantine e magazzini) e C/6 (box e posti auto).
L’agenzia Immobiliare Farnese segue i suoi clienti per l’intero processo di compravendita, sollevandoli dalla burocrazia e tutelandoli da eventuali rischi.
Per approfondire leggi “L'acquisto di una casa: le imposte” Agenzia delle Entrate